lunedì 27 febbraio 2012

Passione

Se avessero assecondato le mie inclinazioni bambine,
se solo una volta mi avessero ascoltato,
se mi avessero permesso di seguire la mia passione,
forse oggi le mie dita volerebbero su una tastiera d'avorio,
e la mia mente su una miriade di note che salgono su come le nuvole...

nuvole melodiche... che mai usciranno dalle mie mani,
perché il sogno è stato vietato, violato, distrutto... da chi amo e mi ama da sempre.

venerdì 24 febbraio 2012

Dubbi

Quando torna a casa e non sorride; 
quando non mi cerca perché stanco; 
quando gli chiedo cos'ha e mi risponde "niente"; 
quando un "ti amo" non arriva; 
quando è malinconico ma lo nega (ed io lo capisco a un km di distanza...); 
quando lo schermo del pc (o dell'IPhone) diventa il suo migliore amico allora il dubbio si insinua...

Non è il dubbio se mi ami o no, non è quello.
E' il dubbio che sia successo qualcosa, qualsiasi cosa e non voglia dirmelo, non voglia condividerlo con me.
E' il dubbio che abbia un problema al lavoro, che si senta insoddisfatto della sua vita.
E' il dubbio che lei si sia fatta sentire ancora una volta creando scompiglio nel suo cuore ancora un po' preso da questa figura irraggiungibile e, ora, sofferente.
E' il dubbio che io non sia più la compagna che ha tanto desiderato e per la quale ha lottato tanto.

E' il dubbio che io sia scesa dal piedistallo in cui mi aveva innalzato.


mercoledì 22 febbraio 2012

Up & down

Sembrava troppo bello...
ma dopo la fase "alta" arriva la stangata. Pesante.
Non posso farci niente.
Arriva. Ti spodesta. Ti distrugge. Ti domina.
Risucchia la tua forza... soprattutto quella di volontà.

Vorrei che il cibo fosse un amico, non qualcosa da cui fuggire.

martedì 21 febbraio 2012

Un giorno nuovo

Sarà vedere che la casa prende forma...
sarà che mi ha riempito di coccole...
sarà che il lavoro mi dà un mondo di soddisfazioni...
sarà che ho visto la gioia negli occhi dei miei bambini nel rivedermi dopo 10 giorni di assenza...
sarà che ho ritrovato un amico "macchiato" ( :P ) ...
sarà che, in fondo, sono una donna fortunata...

...ma oggi ringrazio la Vita per questo dono...
...e spero che duri più a lungo possibile.

venerdì 17 febbraio 2012

Sole spento

Oggi lo sentivo dentro. Era caldo, avvolgente, luminoso...
Era vita. Ero felice. Fino a quando è andato via.

Il mio malessere compare dopo le 3 del pomeriggio: quale relazione inconscia ci sarà?
Cosa mi succedeva dopo le 3 da bambina?
Cosa scatta in me?
Perché la mattina mi amo e nel pomeriggio scattano reazioni di dolore, di odio profondo, di autolesionismo che si manifestano nell'abbuffata?
Perché non riesco ad avere una buona relazione con il cibo?

Mi sento come un sole spento. Felice di giorno, disperata di sera.

Prima o poi lui si allontanerà. Ed io me lo meriterò.

giovedì 16 febbraio 2012

Senza coraggio

C'ero quasi. L'unico modo per esternare il mio dolore era vomitarlo. Tirar fuori il marcio che ho dentro, farmi del male fisico per sminuire quello psicologico.
Ma nel momento in cui il mio coraggio sarebbe dovuto uscire, la paura ha preso il sopravvento.
E giù, lacrime copiose. E un dolore intimo che brucia e martella come un pugno continuo nello stomaco.
Non ce la faccio più.

Indifferenza

Credevo che gli interessasse.
Credevo che leggendo avrebbe capito qualcosa in più di me. Del mio disagio. Del mio dolore.
Credevo che sarebbe stato utile ad entrambi.
Credevo di aprirgli il mio cuore ancora di più mettendo a nudo la mia anima così.

Ho sbagliato. Che presunzione crederlo! Ci sono di sicuro siti più interessanti da visitare, post su social networks più simpatici e leggeri da guardare, foto più divertenti da scrutare. Altro che il mio blog.
Che stupida.

Pensavo: ma se iniziassi a dimagrire, diventando sempre più piccola, sempre più leggera, sempre più diafana, riuscirei a catturare di più l'attenzione, o svanirei del tutto?
In ogni caso, sarei felice.

Grassa

Nonostante il peso perso, mi sento grassa.
Mi VEDO grassa. Mi percepisco grassa.
Gonfia, deforme.
E' la mia anima ad esserlo?
Perché mi succede?

600 in meno

E' già qualcosa. Non è il peso in sé che perdo, ma il gusto che ritrovo nell'assaporare il cibo, svuotare la mente nel momento in cui entra dentro di me. Ieri è stato bello sentire i sapori. Era da molto che non accadeva.

E sono a casa. Da sola. In una splendida giornata di sole. Mi coccolo i capelli con l'olio di Argan, cospargo il mio corpo di crema profumata e le carezze che gli riservo hanno un significato profondo: mi fanno prendere coscienza del fatto che esisto, che devo volermi bene, che il mio corpo è prezioso e non va bene sprecarlo e trattarlo male.

Questa consapevolezza è già un inizio!

mercoledì 15 febbraio 2012

Ce la posso fare...

Giorno numero uno: crisi di fame nervosa arrivata e... superata. Niente abbuffate. Una conquista. Una fetta di ciambella gustata con lentezza, accompagnata da del tè caldo alla vaniglia con aggiunta di menta fresca. E' stato bello ritrovare i sapori, sentirli sulla lingua e nell'anima.
Ce la posso fare. Lo so.

Che rumore fa la felicità?

...il rumore di una mazzetta che butta giù le vecchie pareti della mia futura casa... ecco che rumore fa! ;)

Speriamo che finisca presto... non vedo l'ora di viverci, di condividere tutto insieme a lui, di litigare ad alta voce senza il timore che i suoi ci sentano, di fare l'amore dove ci pare, di ospitare i miei amici lontani senza problemi, di VIVERE finalmente come si deve!

E oggi la bilancia mi ha anche urlato contro... ma io sono più forte. Più forte di lei, più forte del dolore che mi urla dentro, più forte dei miei disturbi.

Pandi e Kim hanno ragione. Sono forte.

La felicità fa il rumore del mio cuore che batte. Sono viva. E oggi sono felice.

martedì 14 febbraio 2012

Fame

Ho fame d'amore. Divorerei tutto ciò che mi si presentasse davanti: l'amore di mia madre, l'amore dei miei amici, l'amore del mio fidanzato, l'amore di mia sorella (quanto vorrei che fosse tangibile, concreto... darei la vita per vederlo, per sperimentarlo), l'amore dei miei bambini al lavoro...

Ma oggi sono felice. I lavori sono iniziati. Il nostro Nido presto sarà completato. Magari sarà un nuovo inizio anche per me.

lunedì 13 febbraio 2012

Ricadute

"No importa cuántas veces hayas caído, sino cuántas veces te has levantado".


Sono caduta ancora una volta. Ho sbattuto forte l'anima. Mi sono fatta male. Mi sono fatta DEL male. Sono sola. Ma forse è proprio questa consapevolezza che mi rende forte. IO - SONO - SOLA.

B.E.D.: questo sconosciuto

Ecco un ritaglio di un articolo preso dal web che spiega molto bene ciò a cui spesso vado incontro...

Il Binge Eating Disorder ("disturbo da alimentazione incontrollata"), è un disturbo del comportamento alimentare che si presenta clinicamente con episodi di abbuffate tipici della bulimia nervosa, senza, però, mostrare i comportamenti compensatori tipici di quest'ultima (il vomito indotto, l'abuso di lassativi o diuretici, il digiuno successivo). 

Queste abbuffate seguono un rituale ben preciso che, pur avendo sfumature individuali, seguono un copione piuttosto comune: 
- prima della crisi vi è quasi sempre un’emozione o stato d’animo scatenante (un dispiacere, una discussione, un senso di inutilità improvviso);
- l’abbuffata avviene solitamente fuori pasto;
- il cibo viene ingurgitato rapidamente, senza nemmeno venir assaporato, e la sensazione fisica è di estrema pienezza, “da scoppiare” (anche se il cibo ingerito non è in quantità esagerata);
- non vi sono MAI condotte eliminatorie (a differenze della bulimia), come vomito auto-indotto o iper-attività;
- lo stato emotivo successivo all’abbuffata è un torpore diffuso;
- disgusto, senso di colpa e vergogna subentrano altrettanto rapidamente, con conseguente ricaduta sull’autostima della persona che si disprezza ancora di più.

La persona che soffre del Binge Eating Disorder sente e crede di non valere, e le radici di questa radicata convinzione risalgono all’infanzia. 
Spesso, dopo un percorso di psicoterapia, emerge una storia di abusi o violenze, fisiche o psicologiche. 
Da un’analisi sistemica si riscontra che la disconferma del proprio valore era pratica frequente (anche se involontaria): la madre distratta non accudiva e nutriva i bisogni veri del futuro binge, e il padre era percepito “distante”
Il rapporto col cibo serve a compensare un nutrimento vero e “sano” mai avvenuto. 

Spesso tali soggetti hanno difficoltà a stabilire confini sani con gli altri, a dire di no, e riproducono nelle relazioni la caratteristica invischiante del clima della famiglia di origine
Essi si gettano nel rapporto con l’altro con modalità possessive e fagocitanti, possono diventare morbosi, convinti di non poter mai essere abbastanza amati, mai sazi di affetto, come mai sazi di cibo.
Il Binge nega la propria sessualità, o la distorce, alterna fasi di anoressia sessuale a fasi di appetito sessuale normale. 
La mancanza di un confine, di una “norma” lo fa sentire senza una protezione; il soggetto Binge spesso non conosce la mezza misura, eccede, non ha appreso, come script comportamentale, la moderazione.
Spesso però questi soggetti hanno doti e qualità che li fanno distinguere per sensibilità, calore e affidabilità. 
Queste persone vengono molto più apprezzate dagli altri che da se stesse.

Il processo terapeutico è complesso e spesso caratterizzato da forte ambivalenza: il soggetto Binge da un lato vorrebbe liberasi della propria corazza ed uscire come una leggera e bella crisalide dal suo bozzolo, dall’altro egli in primis boicotta regolarmente ogni progresso (sono i tipici soggetti yo-yo, fanno una dieta, perdono chili per poi recuperarli in breve tempo).

La paura è la condizione cronica del paziente... paura della vita, paura di non essere all’altezza, di essere inadeguati, di venire abbandonati, rifiutati. Essi ricercano sempre l’approvazione dell’altro. 
Se non arriva, hanno crisi di amarezza e sconforto che li conduce dritti all’abbuffata. 
La capacità di tollerare la frustrazione è molto bassa. Spesso vi è una comorbilità fobica (claustrofobia, bisogno di controllare ogni dettaglio, paradossalmente ipocondria), come in ogni disturbo che si manifesta nel rapporto con cibo è il rapporto col controllo la vera patologia: nell’anoressia viene esercitato in modo parossistico, nella bulimia viene perso ma poi recuperato attraverso pratiche distruttive ma compensatorie, nel Binge viene irrimediabilmente perso.

Come in ogni patologia da dipendenza, il soggetto ha bisogno di prendere da fuori qualcosa: nel tossico c’è la sostanza, nell’alcolista l’alcol, nel dipendente affettivo c’è l’altro, nel disturbo del comportamento alimentare è il cibo usato come “droga”.

La terapia deve aiutare il soggetto a divenire UNO, diventando genitore buono, nutriente di se stesso. 


 Io ne uscirò. Lo so.

domenica 12 febbraio 2012

Bella giornata :)

1) Mi sono svegliata allegra.
2) Non ho mangiato schifezze (per ora).
3) Mio suocero s'è messo in testa di iniziare i lavori della mia casetta (amen) e me la sta svuotando dai rottami che aveva lasciato dentro.
4) Lo specchio non mi ha rifiutata. Anzi!
5) Oggi vedo il mio ragazzo più bello che mai (ah, gli occhi dell'ammore...!).
6) Evviva i don che fanno i corsi prematrimoniali come se fossimo ragazzini in oratorio (no, ancora non mi sposo... diciamo che ci portiamo avanti!).
7) Ho ripreso i contatti con il mio Amico. Quello con la A maiuscola. Quello che tutte mi invidierebbero perché è amicizia VERA. Fantastico.
8) Sono malaticcia ergo me ne starò un paio di giorni a casa. Sola. Troppo figo.
9) Il BED oggi è nel suo bed... meno male.
10) ...il decimo punto non lo trovo... ma mi piaceva scrivere un decalogo!

:D

sabato 11 febbraio 2012

Brutta cosa, l'invidia...

...soprattutto quando a provarla sono io. Invidia verso chi? Verso chi ha una casa. Chi convive con la persona che ama. Chi sta per sposarsi. Chi ha una situazione economica migliore della mia. Chi è sereno. Chi ha fatto scelte migliori nella sua vita.

L'unica cosa che so fare è mangiare. Riempire il vuoto della mia anima con il cibo, senza sentirne il sapore. Solo sapere che sta entrando dentro di me, che mi coccola, che mi colma...

Ci sono giorni in cui non ho voglia di fare nulla e di non vedere nessuno. Ma non posso. Ci sono giorni in cui vorrei sparire, morire, annientarmi. Oggi è uno di questi.

venerdì 10 febbraio 2012

Febbre

Meno male che ogni tanto arriva. Ti costringe a letto, ma poco importa, se ciò vuol dire che hai la gente fuori dalle balle (sono tutti al lavoro) e tu ti godi la casetta (diciamo la stanzetta) e il calduccio senza rotture.

Gente, mai vivere con i suoceri. MAI!

P.S. : ho ceduto al fascino irresistibile della Nutella...

giovedì 9 febbraio 2012

Domani è un altro giorno

E' la frase che mi ripeto ogni santa sera...
le paroline magiche che mi permettono di chiudere gli occhi serenamente e che mi fanno svegliare carica di mattina, pronta ad iniziare una giornata felice e sorridente, come tutti mi vogliono...

E' questo il problema: io oggi (e domani, e dopodomani...) non sono felice. Non ci riesco. Non ce la faccio.
E il blog che ho aperto spero mi serva da terapia. Perché una ragazza (apparentemente) sana, con una (solida) famiglia alle spalle, un fidanzato che (credo) la ama, con un lavoro fantastico e che ha sempre voluto fare DEVE essere felice. Per forza.

Dannati disturbi alimentari.