lunedì 24 settembre 2012

Inculate

Perfetto... non ci si sposa più. Che voglio di più dalla vita? Una corda cerata, please...

domenica 3 giugno 2012

Felice, io!

Oh! finalmente un post in cui scrivo QUANTO SONO FELICE!!!

Spero duri il più possibile...

1) zero abbuffate compulsive: da martedì riesco a mangiare SANO;
2) tanto amore da parte del boy (cosa che dovrebbe rientrare nei suoi doveri quotidiani...);
3) sono dimagrita!!!
4) i lavori a casa sono ripresi;
5) la sua ex non ha risposto alla mail che lui le ha scritto tempo fa... ho sempre ragione io!
6) oggi ho fatto la "padrona di casa" e mi è piaciuto un sacco (non c'erano i suoceri)  :D

Ergo... SONO FELICE! ;)

P.S.: ho letto i commenti di Bescia e Anonimo, ma non capisco perché 'sta m3rd@ di Blogger NON mi fa rispondere!!! ci ho provato 3 volte, poi mi sono innervosita e ho lasciato perdere...
In ogni caso, GRAZIE per i commenti!!!

mercoledì 23 maggio 2012

Se non è una cosa, è un'altra...

...ovvero: se non litighiamo per la casa, i cui lavori NON proseguono, lo facciamo perché LUI contatta LEI dopo tanti mesi di silenzio (da parte di questa LEI che se ne sbatte altamente di LUI ma LUI si ostina a non capirlo...).
Ora: è un eccesso di gelosia da parte mia o girerebbero le palle anche a una persona normale se il proprio fidanzato contattasse la sua ex storica (quella che ha amato alla follia e la quale, però, ha ben pensato di ricambiare con un fantastico regalino tale ardore: un bel paio di corna da cervo a primavera) pur sapendo che a lei non frega un caiser di sentirlo e continua a trattarlo da tappetino?

mercoledì 2 maggio 2012

Spendacciona

Aggiungiamo all'elenco un altro epiteto: spendacciona...
Perché è così che mi vede la persona che amo. E' così che mi ha velatamente definito tra le righe di un suo discorso.
Io non ho messo niente da parte negli 8 mesi di convivenza (forzata) con i suoi mentre lui con il suo stipendio ci paga il mutuo, l'auto, il carburante, ci campa...
Io sono un'ingrata spendacciona che vive a scrocco in casa dei suoi. Ecco cosa sono. 
Ma che schifo. Mi viene da piangere.

domenica 29 aprile 2012

Vorrei

Vorrei che tornasse a sorridermi con i suoi occhioni dolci ogni giorno.
Vorrei che mi chiedesse tutti baci del mondo.
Vorrei essere ancora il centro della sua vita.
Ma le cose cambiano... e la nostra storia è cambiata.

sabato 28 aprile 2012

Pensieri

Un'amica si sposa. E io no.
Il mio ex mi dice di frequentare una ragazza. E io sto male con il mio ragazzo.
I miei primi "compari" festeggiano 15 anni di matrimonio. E io non posso abbracciarli.

"...rabbia, stupore, la parte, l'attore
dottore: che sintomi ha la felicità?
L'evoluzione, il cielo in prigione...
questa non è un'esercitazione.
Forza e coraggio,
la fede, il miraggio,
la luna nell'altra metà...
Lupi in agguato, il peggio è passato (???)"...





domenica 22 aprile 2012

Allarme

Sono a casa. Anzi, no. A Casa. Dalla mia Famiglia.
E la vita di Milano non mi manca affatto... piccolo dettaglio trascurabile: il mio ragazzo non è qui con me.
Mi manca, sì, ma ciò che è grave è che in questo momento il calore che provo qui scaccia ogni altro sentimento.
Sono combattuta: non vorrei partire, domani... vorrei poter restare qui, parlare con i miei, aiutare mia sorella nei preparativi del matrimonio...
Vorrei non dover mai più tornare a casa della famiglia del mio ragazzo... vorrei poter cancellare questo periodo di merda.
Chissà se leggerà queste poche righe... non credo. Non gli interessa, poi... ma vorrei potergli urlare tutto il mio dolore, tutta la mia sofferenza, tutta la mia insoddisfazione, tutta la mia rabbia, tutta la mia tristezza...
Scapperò?

martedì 17 aprile 2012

Follia

Sono stata definita, nell'ordine:
--> ingrata
--> viziata
--> pazza

Gli eventi che hanno scatenato la mia reazione sono stati, nell'ordine:
--> un'uscita didattica in cui alcuni alunni mi hanno letteralmente fatto sclerare e dove il freddo ha fatto da padrone;
--> un rientro traumatico in auto (ero nervosissima e stanca);
--> un compleanno da me organizzato per la madre del mio ragazzo pensato per farle piacere ma che invece si è rivelato un totale fallimento in quanto la festeggiata in questione era "stanca, nervosa" e non aveva "nessuna voglia di festeggiare" (infatti se n'è andata a letto sbucando in cucina alle 21);
--> il ritorno a casa del mio ragazzo e la constatazione che la stramaledettissima casa che venerdì 13 avrebbe dovuto vedere ricominciati i lavori di restauro è ancora semidemolita come è stata lasciata più di un mese fa;
--> la triste realtà di vedere quanto mi accanisca ultimamente con i miei alunni (che adoro) riversando su di loro tutte le mie frustrazioni;
--> il predicozzo della madre dei mio ragazzo che dice "ma non mangi niente!" e la voglia di gridarle in faccia "CRETINA! MI SONO ABBUFFATA  PER COLPA TUA MENTRE DORMIVI!";
--> la consapevolezza che il mio ragazzo non capisca quanto stia male (per lui semplicemente sto esagerando).

Conclusioni:
festa poco apprezzata dalla festeggiata (mi devono cadere le mani se organizzo altro del genere), abbuffate di ogni tipo (non riuscivo a frenarmi in nessun modo), pianto e tremore spaventosi, abuso di Lexotan i cui effetti (stordimento e appannamento della mente) sono presenti ancora stamattina.
Martedì mi aspetta lo psicologo. Non ce la faccio più.

Non ero così. Rivoglio la ragazza che ero e che sono sempre stata.

domenica 15 aprile 2012

Ancora

Ci sono cascata ancora. E anche ieri, e l'altro ieri, e 3 giorni fa...
Non sono abbuffate vere, magari sono solo un pezzo di colomba al cioccolato oggi, tre cioccolatini ieri... non mi riempio fino a scoppiare, no.
Però mangio di nascosto. Ed è già un sintomo di quanto stia male. Per non parlare dei sensi di colpa che mi attanagliano dopo...

A sentire gli altri che problemi ho? Sono bella, intelligente, lavoro e mi piace, ho un fidanzato, una famiglia d'origine meravigliosa... ma se ho l'inferno dentro perché non è questo che mi realizza nessuno può (e vuole) saperlo.

E allora scappo nel mio cibo. Nel mio dolce. Che, secondo lo psico, vuol dire il seno materno. Morbido e dolce. Un vero rifugio.

Mi fa male sapere che lui non ce la fa a darmi una mano. Nonostante lo abbia accanto a me, non riesce a sollevarmi.

Il prossimo weekend dai miei e poi dal dottore. Vediamo che dice lui.

domenica 8 aprile 2012

giovedì 29 marzo 2012

Saluti finali

Tante urla. Non sono abituata.
Il mio papà parla dolcemente. Si arrabbia senza alzare la voce. Ed io lo amo.
Il suo papà urla sempre. Si arrabbia gridando di tutto al figlio. Ed io non lo sopporto più.

E' anche per questo che me ne andrò.
Con il cuore che piange, con il fallimento di un'altra storia importante, con la certezza che, però, è la cosa più giusta da fare.

mercoledì 28 marzo 2012

Piove sul bagnato

E dopo l'exploit di un paio di giorni fa arriva il: "sei troppo appiccicosa, basta con questi bacetti, sei pesante!"

O.o

Nuova me: mi faccio un bel piatto di c@zzi miei e non lo cago neanche di striscio. Eccheppalle.

P.s.: rileggendo mi sono accorta che la scena si era ripetuta un paio di settimane fa... secondo me gatta ci cova...

lunedì 26 marzo 2012

No comment

Lui: "Ma, secondo te, LEI vorrebbe fare ancora l'amore con me?"
Io, faccia a punto interrogativo, sguardo che l'avrebbe incenerito in un nanosecondo: "Ma, secondo te, ti sembra il caso di chiedermelo mentre facciamo NOI l'amore???"

Allibita.

domenica 18 marzo 2012

Occhi sorridenti

I miei occhi oggi sorridono. Si gustano questo momento di eccezionalità, grazie ad un gatto che gira per casa, un fidanzato che sonnecchia sul divano, a me che, ancora in pigiama, poltrisco guardando la tv e scribacchiando su internet...
Quando sarà questo il quotidiano, per me, per noi?

sabato 17 marzo 2012

Appiccicosa

Mi è stato detto da lui: sono troppo appiccicosa. 
Troppo ossessiva, troppo carabiniere, troppo pesante, troppo permalosa, troppo.
Il troppo amore che provo evidentemente non va bene. Cambierò.

venerdì 16 marzo 2012

Delusioni

Ho cercato di trattenere le lacrime, e ce la sto facendo. Da qualche tempo ho come l'impressione che la mia vita stia precipitando ed io non riesca a controllarne gli eventi... il lavoro, la vita privata, il futuro, il passato che ripiomba addosso come un macigno: tutto mi sembra fuori dalla mia portata. Sono certa che ci sarà un motivo, c'è Qualcuno che sta conducendo la mia vita al posto mio, lo so... ma oggi non lo capisco e non lo accetto.

mercoledì 14 marzo 2012

Rabbia!

Mi viene voglia di spaccare tutto.
Di andare da loro e gridare tutto il male che hanno fatto.
Di scappare lontano lontano e di non farmi trovare più.
Di tornare a Casa... quella vera, quella con la C maiuscola.
Di prendere a sberle tutti quelli che mi stanno mettendo i bastoni tra le ruote.
Di infilarmi due dita in gola e vomitare tutto quello che ho mangiato in pochi secondi di fame d'amore.

Li sto odiando.

venerdì 9 marzo 2012

Attenta

La parola chiave della mia vita:
attenta a ciò che dici...
attenta a ciò che fai...
attenta a chi frequenti...
attenta a non fare del male agli altri... soprattutto a tua madre... così fragile, così malata.

Ma ora la malata sono io. E chi bada a me? Chi tiene a me?

giovedì 8 marzo 2012

Assenza

Mi mancano, come l'aria.
Ogni giorno di più, ogni giorno è un dolore forte.
E' dentro di me, non lo vede nessuno. Ma io lo sento.
Troppe le scelte dolorose, troppe le conseguenze.

Tornare indietro non si può.

A volte ritorna

Ogni tanto ci ricasca. E' troppo buono, perdona troppo.
E così la ricontatta, ci prova, sembra quasi disperatamente.
Vuole sapere come sta, cosa fa, se si è ripresa da quel terribile incidente.
Ma lei lo snobba. Non risponde. Appare e scompare da messenger. Legge le mail, ma non scrive nulla di nulla.
E lui la giustifica, sempre.
Dovrò conviverci, ormai lo so.
Perché se io dal piedistallo sono scesa, per colpa delle mie debolezze, lui lassù ce la innalza, proprio perché lei delle sue debolezze ne ha fatto un punto di forza... una leva per smuoverlo dalla sua quotidianità.
Lei sa come sparire, farlo cuocere nel suo brodo e poi, quando ormai sembra scomparsa, riappare scuotendo la nostra storia che ha già tanti problemi.
Non riuscirò mai a fargliela dimenticare.

lunedì 5 marzo 2012

Illusioni...

Era TROPPO bello per essere vero...
lavori iniziati il giorno di San Valentino (che cosa romantica!) e... fermi da più di una settimana.
Prima il tempo non c'era...
...poi il collega che aveva il trasloco e non poteva aiutare...
...poi lo strappo alla spalla (però in giro si va lo stesso... non si lavora, ma si esce! Com'è la storia?)...
...ora i permessi da chiedere al comune (e che costano...)...

Io vado via. Sono stanca. Rischio di logorare il mio rapporto con lui, che, povero, c'entra poco.

E sono alla disperata ricerca di un monolocale...

venerdì 2 marzo 2012

Rami secchi

I rami secchi vanno tagliati. Decisamente.
E' la lezione che sto imparando dalla Vita, perché i rami secchi ti succhiano energia, sono parassiti, ti divorano.
Una volta tagliati, si sta meglio. Davvero.
Si prova un senso di libertà mista a sollievo che è una meraviglia...

La mia vita deve prendere una piega differente:
devo ricominciare a decidere per me stessa, non per compiacere agli altri;
devo ricominciare a scegliere con chi condividere la mia quotidianità, non accettare passivamente che la gente mi circondi;
devo ricominciare a vedere con altri occhi ciò che mi circonda;
devo ricominciare a "mangiarmi" il mondo, non le merendine! ;)

Ed io SO che posso farcela. Voglio tornare la Wonder Woman che ero e che, in fondo, sono ancora.

P.S.: cara A. (spero che leggerai!) la prima WW sei tu, ovviamente! ;)


lunedì 27 febbraio 2012

Passione

Se avessero assecondato le mie inclinazioni bambine,
se solo una volta mi avessero ascoltato,
se mi avessero permesso di seguire la mia passione,
forse oggi le mie dita volerebbero su una tastiera d'avorio,
e la mia mente su una miriade di note che salgono su come le nuvole...

nuvole melodiche... che mai usciranno dalle mie mani,
perché il sogno è stato vietato, violato, distrutto... da chi amo e mi ama da sempre.

venerdì 24 febbraio 2012

Dubbi

Quando torna a casa e non sorride; 
quando non mi cerca perché stanco; 
quando gli chiedo cos'ha e mi risponde "niente"; 
quando un "ti amo" non arriva; 
quando è malinconico ma lo nega (ed io lo capisco a un km di distanza...); 
quando lo schermo del pc (o dell'IPhone) diventa il suo migliore amico allora il dubbio si insinua...

Non è il dubbio se mi ami o no, non è quello.
E' il dubbio che sia successo qualcosa, qualsiasi cosa e non voglia dirmelo, non voglia condividerlo con me.
E' il dubbio che abbia un problema al lavoro, che si senta insoddisfatto della sua vita.
E' il dubbio che lei si sia fatta sentire ancora una volta creando scompiglio nel suo cuore ancora un po' preso da questa figura irraggiungibile e, ora, sofferente.
E' il dubbio che io non sia più la compagna che ha tanto desiderato e per la quale ha lottato tanto.

E' il dubbio che io sia scesa dal piedistallo in cui mi aveva innalzato.


mercoledì 22 febbraio 2012

Up & down

Sembrava troppo bello...
ma dopo la fase "alta" arriva la stangata. Pesante.
Non posso farci niente.
Arriva. Ti spodesta. Ti distrugge. Ti domina.
Risucchia la tua forza... soprattutto quella di volontà.

Vorrei che il cibo fosse un amico, non qualcosa da cui fuggire.

martedì 21 febbraio 2012

Un giorno nuovo

Sarà vedere che la casa prende forma...
sarà che mi ha riempito di coccole...
sarà che il lavoro mi dà un mondo di soddisfazioni...
sarà che ho visto la gioia negli occhi dei miei bambini nel rivedermi dopo 10 giorni di assenza...
sarà che ho ritrovato un amico "macchiato" ( :P ) ...
sarà che, in fondo, sono una donna fortunata...

...ma oggi ringrazio la Vita per questo dono...
...e spero che duri più a lungo possibile.

venerdì 17 febbraio 2012

Sole spento

Oggi lo sentivo dentro. Era caldo, avvolgente, luminoso...
Era vita. Ero felice. Fino a quando è andato via.

Il mio malessere compare dopo le 3 del pomeriggio: quale relazione inconscia ci sarà?
Cosa mi succedeva dopo le 3 da bambina?
Cosa scatta in me?
Perché la mattina mi amo e nel pomeriggio scattano reazioni di dolore, di odio profondo, di autolesionismo che si manifestano nell'abbuffata?
Perché non riesco ad avere una buona relazione con il cibo?

Mi sento come un sole spento. Felice di giorno, disperata di sera.

Prima o poi lui si allontanerà. Ed io me lo meriterò.

giovedì 16 febbraio 2012

Senza coraggio

C'ero quasi. L'unico modo per esternare il mio dolore era vomitarlo. Tirar fuori il marcio che ho dentro, farmi del male fisico per sminuire quello psicologico.
Ma nel momento in cui il mio coraggio sarebbe dovuto uscire, la paura ha preso il sopravvento.
E giù, lacrime copiose. E un dolore intimo che brucia e martella come un pugno continuo nello stomaco.
Non ce la faccio più.

Indifferenza

Credevo che gli interessasse.
Credevo che leggendo avrebbe capito qualcosa in più di me. Del mio disagio. Del mio dolore.
Credevo che sarebbe stato utile ad entrambi.
Credevo di aprirgli il mio cuore ancora di più mettendo a nudo la mia anima così.

Ho sbagliato. Che presunzione crederlo! Ci sono di sicuro siti più interessanti da visitare, post su social networks più simpatici e leggeri da guardare, foto più divertenti da scrutare. Altro che il mio blog.
Che stupida.

Pensavo: ma se iniziassi a dimagrire, diventando sempre più piccola, sempre più leggera, sempre più diafana, riuscirei a catturare di più l'attenzione, o svanirei del tutto?
In ogni caso, sarei felice.

Grassa

Nonostante il peso perso, mi sento grassa.
Mi VEDO grassa. Mi percepisco grassa.
Gonfia, deforme.
E' la mia anima ad esserlo?
Perché mi succede?

600 in meno

E' già qualcosa. Non è il peso in sé che perdo, ma il gusto che ritrovo nell'assaporare il cibo, svuotare la mente nel momento in cui entra dentro di me. Ieri è stato bello sentire i sapori. Era da molto che non accadeva.

E sono a casa. Da sola. In una splendida giornata di sole. Mi coccolo i capelli con l'olio di Argan, cospargo il mio corpo di crema profumata e le carezze che gli riservo hanno un significato profondo: mi fanno prendere coscienza del fatto che esisto, che devo volermi bene, che il mio corpo è prezioso e non va bene sprecarlo e trattarlo male.

Questa consapevolezza è già un inizio!

mercoledì 15 febbraio 2012

Ce la posso fare...

Giorno numero uno: crisi di fame nervosa arrivata e... superata. Niente abbuffate. Una conquista. Una fetta di ciambella gustata con lentezza, accompagnata da del tè caldo alla vaniglia con aggiunta di menta fresca. E' stato bello ritrovare i sapori, sentirli sulla lingua e nell'anima.
Ce la posso fare. Lo so.

Che rumore fa la felicità?

...il rumore di una mazzetta che butta giù le vecchie pareti della mia futura casa... ecco che rumore fa! ;)

Speriamo che finisca presto... non vedo l'ora di viverci, di condividere tutto insieme a lui, di litigare ad alta voce senza il timore che i suoi ci sentano, di fare l'amore dove ci pare, di ospitare i miei amici lontani senza problemi, di VIVERE finalmente come si deve!

E oggi la bilancia mi ha anche urlato contro... ma io sono più forte. Più forte di lei, più forte del dolore che mi urla dentro, più forte dei miei disturbi.

Pandi e Kim hanno ragione. Sono forte.

La felicità fa il rumore del mio cuore che batte. Sono viva. E oggi sono felice.

martedì 14 febbraio 2012

Fame

Ho fame d'amore. Divorerei tutto ciò che mi si presentasse davanti: l'amore di mia madre, l'amore dei miei amici, l'amore del mio fidanzato, l'amore di mia sorella (quanto vorrei che fosse tangibile, concreto... darei la vita per vederlo, per sperimentarlo), l'amore dei miei bambini al lavoro...

Ma oggi sono felice. I lavori sono iniziati. Il nostro Nido presto sarà completato. Magari sarà un nuovo inizio anche per me.

lunedì 13 febbraio 2012

Ricadute

"No importa cuántas veces hayas caído, sino cuántas veces te has levantado".


Sono caduta ancora una volta. Ho sbattuto forte l'anima. Mi sono fatta male. Mi sono fatta DEL male. Sono sola. Ma forse è proprio questa consapevolezza che mi rende forte. IO - SONO - SOLA.

B.E.D.: questo sconosciuto

Ecco un ritaglio di un articolo preso dal web che spiega molto bene ciò a cui spesso vado incontro...

Il Binge Eating Disorder ("disturbo da alimentazione incontrollata"), è un disturbo del comportamento alimentare che si presenta clinicamente con episodi di abbuffate tipici della bulimia nervosa, senza, però, mostrare i comportamenti compensatori tipici di quest'ultima (il vomito indotto, l'abuso di lassativi o diuretici, il digiuno successivo). 

Queste abbuffate seguono un rituale ben preciso che, pur avendo sfumature individuali, seguono un copione piuttosto comune: 
- prima della crisi vi è quasi sempre un’emozione o stato d’animo scatenante (un dispiacere, una discussione, un senso di inutilità improvviso);
- l’abbuffata avviene solitamente fuori pasto;
- il cibo viene ingurgitato rapidamente, senza nemmeno venir assaporato, e la sensazione fisica è di estrema pienezza, “da scoppiare” (anche se il cibo ingerito non è in quantità esagerata);
- non vi sono MAI condotte eliminatorie (a differenze della bulimia), come vomito auto-indotto o iper-attività;
- lo stato emotivo successivo all’abbuffata è un torpore diffuso;
- disgusto, senso di colpa e vergogna subentrano altrettanto rapidamente, con conseguente ricaduta sull’autostima della persona che si disprezza ancora di più.

La persona che soffre del Binge Eating Disorder sente e crede di non valere, e le radici di questa radicata convinzione risalgono all’infanzia. 
Spesso, dopo un percorso di psicoterapia, emerge una storia di abusi o violenze, fisiche o psicologiche. 
Da un’analisi sistemica si riscontra che la disconferma del proprio valore era pratica frequente (anche se involontaria): la madre distratta non accudiva e nutriva i bisogni veri del futuro binge, e il padre era percepito “distante”
Il rapporto col cibo serve a compensare un nutrimento vero e “sano” mai avvenuto. 

Spesso tali soggetti hanno difficoltà a stabilire confini sani con gli altri, a dire di no, e riproducono nelle relazioni la caratteristica invischiante del clima della famiglia di origine
Essi si gettano nel rapporto con l’altro con modalità possessive e fagocitanti, possono diventare morbosi, convinti di non poter mai essere abbastanza amati, mai sazi di affetto, come mai sazi di cibo.
Il Binge nega la propria sessualità, o la distorce, alterna fasi di anoressia sessuale a fasi di appetito sessuale normale. 
La mancanza di un confine, di una “norma” lo fa sentire senza una protezione; il soggetto Binge spesso non conosce la mezza misura, eccede, non ha appreso, come script comportamentale, la moderazione.
Spesso però questi soggetti hanno doti e qualità che li fanno distinguere per sensibilità, calore e affidabilità. 
Queste persone vengono molto più apprezzate dagli altri che da se stesse.

Il processo terapeutico è complesso e spesso caratterizzato da forte ambivalenza: il soggetto Binge da un lato vorrebbe liberasi della propria corazza ed uscire come una leggera e bella crisalide dal suo bozzolo, dall’altro egli in primis boicotta regolarmente ogni progresso (sono i tipici soggetti yo-yo, fanno una dieta, perdono chili per poi recuperarli in breve tempo).

La paura è la condizione cronica del paziente... paura della vita, paura di non essere all’altezza, di essere inadeguati, di venire abbandonati, rifiutati. Essi ricercano sempre l’approvazione dell’altro. 
Se non arriva, hanno crisi di amarezza e sconforto che li conduce dritti all’abbuffata. 
La capacità di tollerare la frustrazione è molto bassa. Spesso vi è una comorbilità fobica (claustrofobia, bisogno di controllare ogni dettaglio, paradossalmente ipocondria), come in ogni disturbo che si manifesta nel rapporto con cibo è il rapporto col controllo la vera patologia: nell’anoressia viene esercitato in modo parossistico, nella bulimia viene perso ma poi recuperato attraverso pratiche distruttive ma compensatorie, nel Binge viene irrimediabilmente perso.

Come in ogni patologia da dipendenza, il soggetto ha bisogno di prendere da fuori qualcosa: nel tossico c’è la sostanza, nell’alcolista l’alcol, nel dipendente affettivo c’è l’altro, nel disturbo del comportamento alimentare è il cibo usato come “droga”.

La terapia deve aiutare il soggetto a divenire UNO, diventando genitore buono, nutriente di se stesso. 


 Io ne uscirò. Lo so.

domenica 12 febbraio 2012

Bella giornata :)

1) Mi sono svegliata allegra.
2) Non ho mangiato schifezze (per ora).
3) Mio suocero s'è messo in testa di iniziare i lavori della mia casetta (amen) e me la sta svuotando dai rottami che aveva lasciato dentro.
4) Lo specchio non mi ha rifiutata. Anzi!
5) Oggi vedo il mio ragazzo più bello che mai (ah, gli occhi dell'ammore...!).
6) Evviva i don che fanno i corsi prematrimoniali come se fossimo ragazzini in oratorio (no, ancora non mi sposo... diciamo che ci portiamo avanti!).
7) Ho ripreso i contatti con il mio Amico. Quello con la A maiuscola. Quello che tutte mi invidierebbero perché è amicizia VERA. Fantastico.
8) Sono malaticcia ergo me ne starò un paio di giorni a casa. Sola. Troppo figo.
9) Il BED oggi è nel suo bed... meno male.
10) ...il decimo punto non lo trovo... ma mi piaceva scrivere un decalogo!

:D

sabato 11 febbraio 2012

Brutta cosa, l'invidia...

...soprattutto quando a provarla sono io. Invidia verso chi? Verso chi ha una casa. Chi convive con la persona che ama. Chi sta per sposarsi. Chi ha una situazione economica migliore della mia. Chi è sereno. Chi ha fatto scelte migliori nella sua vita.

L'unica cosa che so fare è mangiare. Riempire il vuoto della mia anima con il cibo, senza sentirne il sapore. Solo sapere che sta entrando dentro di me, che mi coccola, che mi colma...

Ci sono giorni in cui non ho voglia di fare nulla e di non vedere nessuno. Ma non posso. Ci sono giorni in cui vorrei sparire, morire, annientarmi. Oggi è uno di questi.

venerdì 10 febbraio 2012

Febbre

Meno male che ogni tanto arriva. Ti costringe a letto, ma poco importa, se ciò vuol dire che hai la gente fuori dalle balle (sono tutti al lavoro) e tu ti godi la casetta (diciamo la stanzetta) e il calduccio senza rotture.

Gente, mai vivere con i suoceri. MAI!

P.S. : ho ceduto al fascino irresistibile della Nutella...

giovedì 9 febbraio 2012

Domani è un altro giorno

E' la frase che mi ripeto ogni santa sera...
le paroline magiche che mi permettono di chiudere gli occhi serenamente e che mi fanno svegliare carica di mattina, pronta ad iniziare una giornata felice e sorridente, come tutti mi vogliono...

E' questo il problema: io oggi (e domani, e dopodomani...) non sono felice. Non ci riesco. Non ce la faccio.
E il blog che ho aperto spero mi serva da terapia. Perché una ragazza (apparentemente) sana, con una (solida) famiglia alle spalle, un fidanzato che (credo) la ama, con un lavoro fantastico e che ha sempre voluto fare DEVE essere felice. Per forza.

Dannati disturbi alimentari.